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Itinerari escursioni e passeggiate sul Gran Sasso

Di seguito troverete una serie di itinerari per escursioni sul Gran Sasso d'italia. Sono comprensivi di mappa dettagliata.

Il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga è composto da ben 11 distretti, 6 dei quali interessano il territorio del Gran Sasso (Strada Maestra, Valle Siciliana, Alte Vette, Grandi Abbazie, Terre della Baronia, Valle del Tirino).

Questi itinerari sono proposti dall'Ente Parco sul sito www.gransassolagapark.it

Sono suddivisi per distretto:

Distretto STRADA MAESTRA

rifugio franchetti

Sopra:Il Rifugio Franchetti

Sotto: Il Lago di Campotosto

lago di campotosto gran sasso

Una delle strade più antiche dell’Appennino percorre la sinuosa vallata che separa il Gran Sasso dalla Laga. Scavato nei millenni dalle acque del Vomano, il solco scende dal Passo delle Capannelle alle colline di Montorio, ed è stata percorso per duemila anni da una delle strade più importanti dell’Appennino. Negli anni Ottanta l’apertura del Traforo del Gran Sasso ha riportato il silenzio in questi luoghi, ma ha dato un serio colpo all’economia della zona. Vent’anni dopo il Parco si è messo al lavoro per riportare i visitatori in questa magnifica zona nel cuore dell’area protetta.
L’elenco degli interventi portati a termine o in progetto include un ristorante, tre foresterie, alcuni musei tematici e diciotto aree di sosta. Molti borghi dei due versanti della valle sono mète di grande interesse. A nord, ai piedi della Laga, sono Cortino con la sua abetina, Crognaleto con la chiesa della Madonna della Tibia, Cesacastina da cui si sale al Fosso dell’Acero (o delle Cento Cascate), la piccola Senàrica che tra il Tre e il Seicento fu addirittura alleata di Venezia e Piano Vomano da cui si sale a Piano del Vento e ai resti di una fortezza italica.
Dalla parte del Gran Sasso si raggiungono invece Nerito, Fano Adriano e Pietracamela, base per le ascensioni ai due Corni, che conserva un suggestivo centro storico dominato da torrioni rocciosi. Dove la valle si allarga sui colli sorge Montorio al Vomano, che conserva interessanti monumenti come la chiesa di San Rocco, costruita a partire dal 1527.
Chi ama la natura non deve trascurare il Lago di Campotosto, a 1313 metri di quota, che ha preso il posto alla fine degli anni Trenta di una distesa di acquitrini e torbiere. Magnifico belvedere sulla Laga e il Gran Sasso, il bacino è affiancato dai paesi di Campotosto – il Comune più alto del Parco, ricostruito dopo il terremoto del 1703 – e di Mascioni. D’estate il lago è frequentato dagli appassionati del windsurf e della canoa. Per buona parte dell’anno vi si osservano la gallinella d’acqua, la folaga, la moretta tabaccata e il falco pescatore. In primavera ed estate danno spettacolo le danze di corteggiamento degli svassi.
L’estensione e la varietà del distretto della Strada Maestra fa sì che chi cammina possa scegliere tra ambienti, atmosfere e livelli di impegno molto diversi. Alle brevi passeggiate panoramiche, come quelle da Campotosto al Monte Cardito o dai Prati di Tivo alla Cima Alta, si affiancano classiche camminate nel verde come le escursioni in Val Maone e lungo il Fosso dell’Acero (o Valle delle Cento Cascate).
Itinerari più lunghi e impegnativi portano verso le cime del Monte Corvo, del Monte Gorzano e del Corno Grande, che con i suoi 2912 metri è il “tetto” della catena del Gran Sasso e del Parco. Non ci sono difficoltà, invece, una volta sciolte le nevi dell’inverno, per salire dall’Arapietra verso il Vallone delle Cornacchie, il rifugio Franchetti e il Calderone. Pareti di aspetto dolomitico e il ghiacciaio più meridionale d’Europa compongono il più bell’itinerario di alta montagna dell’area protetta.


Itinerario n° 29: Da Campotosto al Monte Cardito
- Dislivello: 220 metri | Tempo di salita: 1 ora | Tempo di discesa: 1.30 ore | Difficoltà: E
- Itinerario non segnato | Da aprile a novembre
- Mappa dell'itinerario

Itinerario n° 30: Da Campotosto al Monte di Mezzo
- Dislivello: 800 metri | Tempo di salita: 3 ore | Tempo di discesa: da 1.30 a 2.15 ore | Difficoltà: E
- Itinerario parzialmente segnato (bianco-rosso) | Da giugno a ottobre
- Mappa dell'itinerario

Itinerario n° 31: Dal Passo delle Capannelle al Rifugio Panepucci Alessandri
- Dislivello: 270 metri | Tempo di salita: 0.45 ore | Tempo di discesa: 0.30 ore | Difficoltà: T
- Itinerario parzialmente segnato (bianco-rosso) | Da maggio a ottobre
- Mappa dell'itinerario

Itinerario n° 32: Dal Passo delle Capannelle al Monte San Franco
- Dislivello: 700 metri | Tempo di salita: 2.15 ore | Tempo di discesa: 1.30 ore | Difficoltà: E
- Itinerario parzialmente segnato (bianco-rosso) | Da giugno a ottobre
- Mappa dell'itinerario

Itinerario n° 33: Nella Valle del Chiarino
- Dislivello: 430 metri | Tempo di salita: 1.30 ore | Tempo di discesa: 1.15 ore | Difficoltà: T/E
- Itinerario segnato (giallo-rosso) | Da maggio a ottobre
- Mappa dell'itinerario

Itinerario n° 34: Dalla Valle del Chiarino a Monte Corvo
- Dislivello: 1130 metri | Tempo di salita: 3.45 ore | Tempo di discesa: 2.30 ore | Difficoltà: E (EE nel tratto finale)
- Itinerario segnato (bianco-rosso) | Da giugno a ottobre
- Mappa dell'itinerario

Itinerario n° 35: Da Nerito a Paladini e Tottea
- Dislivello: 150 metri | Tempo complessivo: 2.30 ore | Difficoltà: T/E
- Itinerario segnato (bianco-rosso) | Da aprile a novembre
- Mappa dell'itinerario

Itinerario n° 36: Da Nerito al Monte Cardito
- Dislivello: 640 metri | Tempo di salita: 2.15 ore | Tempo di discesa: 1.30 ore | Difficoltà: E
- Itinerario parzialmente segnato (blu) | Da maggio a novembre
- Mappa dell'itinerario

Itinerario n° 37: Da Cesacastina alla Valle delle Cento Cascate
- Dislivello: 620 metri | Tempo di salita: 2.15 ore | Tempo di discesa: 1.30 ore | Difficoltà: E
- Itinerario parzialmente segnato (bianco-rosso) | Da maggio a ottobre
- Mappa dell'itinerario

Itinerario n° 38: Da Crognaleto alla Madonna della Tibia
- Dislivello: 200 metri | Tempo complessivo: 2.15 ore | Difficoltà: E
- Itinerario segnato (bianco-rosso) | Da aprile a novembre
- Mappa dell'itinerario

Itinerario n° 39: Da Piano Vomano a Colle del Vento
- Dislivello: 150 metri | Tempo complessivo: 1.45 ore | Difficoltà: T/E
- Itinerario segnato (bianco-rosso) | Da aprile a novembre
- Mappa dell'itinerario

Itinerario n° 40: Da Prato Selva al Rifugio del Monte
- Dislivello: 530 metri | Tempo di salita: 1.45 ore | Tempo di discesa: 1.30 ore | Difficoltà: E
- Itinerario segnato (bianco-rosso) | Da maggio a ottobre
- Mappa dell'itinerario

Itinerario n° 41: Da Pietracamela alla Val Maone
- Dislivello: 930 metri | Tempo di salita: 3.15 ore | Tempo di discesa: 2.30 ore | Difficoltà: E
- Itinerario segnato (bianco-rosso) | Da giugno a ottobre
- Mappa dell'itinerario

Itinerario n° 42: Da Pietracamela a Prati di Tivo
- Dislivello: 430 metri | Tempo di salita: 1.15 ore | Tempo di discesa: 1 ora | Difficoltà: E
- Itinerario segnato (bianco-rosso) | Da maggio a novembre
- Mappa dell'itinerario

Itinerario n° 43: Dai Prati di Tivo al rifugio Franchetti
- Dislivello: 680 metri | Tempo di salita: 1.45 ore | Tempo di discesa: 1.15 ore | Difficoltà: E
- Itinerario segnato (bianco-rosso) | Da luglio a settembre
- Mappa dell'itinerario

Itinerario n° 44: Dai Prati di Tivo al Corno Grande
- Dislivello: 910 metri | Tempo di salita: 2.45 ore | Tempo di discesa: 2 ore | Difficoltà: E
- Itinerario segnato (bianco-rosso) | Da luglio a settembre
- Mappa dell'itinerario

Itinerario n° 45: Dai Prati di Tivo al Piano del Laghetto
- Dislivello: da 180 a 220 metri | Tempo complessivo: da 1 a 1.15 ore | Difficoltà: T
- Itinerario parzialmente segnato (bianco-rosso) | Da maggio a novembre
- Mappa dell'itinerario


Distretto ALTE VETTE

Il cuore del Gran Sasso è fatto di cime e pareti. Il Corno Grande e le vette vicine offrono a chi le osserva e a chi le sale atmosfere e paesaggi dolomitici. Disposte a ferro di cavallo intorno al piccolo ghiacciaio del Calderone – unico dell’Appennino e più meridionale d’Europa – le quattro cime del Corno Grande (la più alta è l’Occidentale, che raggiunge i 2912 metri) sono le più elevate del Parco e della catena che unisce lo Stretto di Messina alla Liguria.
A ovest, oltre la Val Maone, si affiancano loro il Pizzo d’Intermèsoli, il Monte Corvo e il Pizzo Cefalone. L’eleganza delle forme e la solidità della roccia fanno sì che la vetta preferita dagli alpinisti sia invece il Corno Piccolo, un turrito castello calcareo che si affianca al Corno Grande da nord, e si affaccia con le sue placche levigate verso i Prati di Tivo e Pietracamela. Contribuiscono a creare un’atmosfera alpina i rifugi (il più accogliente è il Franchetti, nel Vallone delle Cornacchie) e l’afflusso da ogni parte d’Europa di camminatori e alpinisti.
Ma la natura delle vette non è fatta solo di rocce. Sulle pietraie, in condizioni climatiche estreme, fioriscono la stella alpina dell’Appennino, l’androsace di Matilde, l’adonide ricurva, la sassifraga del Gran Sasso, il genepì dell’Appennino e la potentilla delle Dolomiti. Tra gli animali, oltre al gracchio alpino, che accompagna gli escursionisti sulle cime, si possono vedere l’aquila reale, il sordone, la coturnice e l’arvicola delle nevi. Signore di queste cime è però il camoscio appenninico, cacciato fino all’estinzione nell’Ottocento e reintrodotto dal 1992. Oggi i camosci del Gran Sasso sono più di duecento e si lasciano avvistare sempre più facilmente.
Ai piedi del versante aquilano del massiccio il borgo di Assergi, circondato da mura medievali, conserva la chiesa romanica di Santa Maria Assunta e di San Franco, decorata da affreschi, e il convento di San Francesco che ospita la sede del Parco. Non lontano dal paese, la Grotta a Male ospita un suggestivo lago sotterraneo e ha restituito agli archeologi un insediamento preistorico. Facili passeggiate conducono alla Valle del Vasto e ai suoi eremi, e ai panoramici dossi erbosi del Monte Stabiata.
L’eleganza delle vette e la comodità di accesso della zona fanno sì che, fin dall’Ottocento, i sentieri di questa sona siano i più frequentati del Gran Sasso. Anche oggi, nelle belle giornate d’estate, verso i 2912 metri del Corno Grande sale una lunga processione di escursionisti. Come nelle altre zone più ìalpineî dell’area protetta, però, è necessario scegliere con attenzione il proprio itinerario.
Se il sentiero che porta verso Campo Pericoli è accessibile a tutti, le salite al Corno Grande, alla Cima Giovanni Paolo II e al frequentatissimo Pizzo Cefalone includono tratti ripidi ed esposti, e richiedono esperienza di montagna e piede sicuro. D’inverno queste gite sono riservate agli alpinisti. Le ripide lingue di neve che resistono a lungo sul terreno possono costituire un’insidia fino a luglio.

corno grande

Sopra:il Corno Grande

Sotto:il Ghiacciaio del Calderone dominato dalla vetta centrale del Corno Grande

vetta centrale gran sasso


Itinerario n° 46: Dal Colle della Croce allacqua San Franco
- Dislivello: 260 metri | Tempo di salita: 0.45 ore | Tempo di discesa: 0.30 ore | Difficoltà: T
- Itinerario parzialmente segnato (cartelli) | Da aprile a novembre
- Mappa dell'itinerario

Itinerario n° 47: Dal Passo delle Capannelle al Monte Stabiata
- Dislivello: 220 metri | Tempo di salita: 1 ora | Tempo di discesa: 0.45 ore | Difficoltà: T
- Itinerario non segnato | Da aprile a novembre
- Mappa dell'itinerario

Itinerario n° 48: Dalla Valle del Vasto al Piano di Camarda
- Dislivello: 950 metri | Tempo di salita: 2.45 ore | Tempo di discesa: 1.30 ore | Difficoltà: E
- Itinerario parzialmente segnato (giallo-rosso) | Da maggio a ottobre
- Mappa dell'itinerario

Itinerario n° 49: La Madonna Fore e il Monte Castelvecchio
- Dislivello: 370 metri | Tempo di salita: 1.15 ore | Tempo di discesa: 0.45 ore
- Itinerario parzialmente segnato (bianco-rosso) | Tutto l'anno
- Mappa dell'itinerario

Itinerario n° 50: Da Assergi alla Valle del Vasto
- Dislivello: 150 metri | Tempo di andata: da 1.15 ore a 2 ore | Tempo di ritorno: da 1.15 ore a 2 ore | Difficoltà: T
- Itinerario parzialmente segnato (bianco-rosso) | Tutto l'anno
- Mappa dell'itinerario

Itinerario n° 51: Da Filetto alle Abbazie di San Cristante
- Dislivello: 400 metri | Tempo di andata: 1.45 ore | Tempo di ritorno: 1.15 ore | Difficoltà: E
- Itinerario parzialmente segnato (bianco-rosso, cartelli) | Tutto l'anno
- Mappa dell'itinerario

Itinerario n° 52: Dall'albergo di Campo Imperatore al Monte Aquila
- Dislivello: 400 metri | Tempo di andata: 2.30 ore | Tempo di ritorno: 1.15 ore | Difficoltà: E
- Itinerario segnato (bianco-rosso) | Da luglio a ottobre
- Mappa dell'itinerario

Itinerario n° 53: Dall'albergo di Campo Imperatore al Pizzo Cefalone
- Dislivello: 480 metri | Tempo di salita: 1.45 ore | Tempo di discesa: 1.15 ore | Difficoltà: E
- Itinerario segnato (bianco-rosso n. 1, sentiero italia e 1a) | Da giugno a ottobre
- Mappa dell'itinerario

Itinerario n° 54: Dall'albergo di Campo Imperatore al Corno Grande
- Dislivello: 920 metri | Tempo di salita: 3 ore | Tempo di discesa: 2.15 ore
- Itinerario segnato (bianco-rosso n. 3 e 3a) | Da luglio a settembre
- Mappa dell'itinerario


Distretto VALLE SICILIANA

Altre colline italiane sono più famose di queste, ben poche sono altrettanto spettacolari. Ricca di borghi, di casali e di chiese come le più celebrate campagne della Toscana e dell’Umbria, la Valle Siciliana è a due passi da Teramo e dal mare, ed è accessibile comodamente, grazie al Traforo del Gran Sasso, da L’Aquila e Roma.
A rendere straordinarie le colline traversate dal Mavone e dal Fiumetto, però, sono le montagne che fanno loro da sfondo. Domina il paesaggio il Paretone, la muraglia calcarea che precipita per milleseicento metri di dislivello dalla Vetta Orientale del Corno Grande. Nelle giornate serene si vedono la Farfalla, lo strapiombo giallastro creato da una ciclopica frana nel 1897, e i quattro imponenti Pilastri che offrono agli alpinisti le vie di arrampicata più dure. A destra del Paretone, contro il cielo, compaiono le torri del Corno Piccolo. A sinistra, oltre ai boschi del Monte Brancastello e del Monte Prena, si alza la parete Nord del Camicia, più bassa ma ancora più selvaggia del Paretone.
Di fronte ai monumenti della natura si alzano quelli eretti nei secoli dall’uomo. A Tossicìa, l’antico capoluogo della valle, sono le belle chiese medievali di Santa Maria Assunta e di Sant’Antonio Abate. Isola del Gran Sasso conserva un notevole borgo fortificato e la parrocchiale di San Massimo. La statale 491, che serpeggia verso la costa, porta alla chiesa di San Giovanni ad Insulam (XII-XIII secolo) e prosegue verso Santa Maria di Ronzano, che ospita uno dei cicli di affreschi più antichi dell’Abruzzo.
Tra Isola e Colledara, il santuario di San Gabriele dell’Addolorata è il più frequentato dell’Abruzzo. La grande sala, inaugurata nel 1985 da Papa Giovanni Paolo II, può accogliere diecimila fedeli. La mèta d’arte da non perdere in questa zona è però Castelli, il paese della ceramica, dove numerose aziende proseguono anche oggi quest’antica tradizione. Nata nel Medioevo, l’arte della ceramica castellana ebbe il suo periodo più fecondo tra il XV e il XVII secolo. Oggi, nei pressi del paese, meritano una visita il Museo della Ceramica nell’ex-convento francescano di Santa Maria di Costantinopoli e la chiesetta di San Donato, con il suo soffitto composto da 800 mattonelle, che Carlo Levi ha definito la chiesetta ìla Cappella Sistina della maiolicaî.
Ben nota a chi viaggia tra Teramo e L’Aquila (o Roma), la Valle Sicil.iana è poco nota agli appassionati di sentieri. E’ un errore. Una fitta rete di facili percorsi, in buona parte individuati e segnati dal Club Alpino Italiano e dal Parco, collega tra loro i paesi e offre piacevoli passeggiate tra campi e boschi, in vista delle grandi montagne. Lungo questi percorsi meritano una sosta piccole frazioni, eremi, mura di antichi castelli.
Poco più in alto, i sentieri verso il Fondo della Salsa o ai piedi del Paretone consentono anche a chi non pratica l’alpinismo di ammirare da vicino alcune delle più spettacolari architetture naturali del Gran Sasso. La natura selvaggia e l’uomo, qui, sembrano darsi la mano.

dente del lupo monte camicia

Sopra: La parete nord del Monte Camicia, piu' a sinistra il Dente del Lupo

Sotto: Le pareti nord dei Monti Prena e Brancastello

valle siciliana gran sasso

Itinerario n° 55: L'anello delle frazioni di Tossicia
- Dislivello: da 230 a 250 metri | Tempo complessivo: da 2 a 2.15 ore | Difficoltà: T
- Itinerario parzialmente segnato (bianco-rosso) | Tutto l'anno
- Mappa dell'itinerario

Itinerario n° 56: Da Forca di Valle a Pianalunga
- Dislivello: da 410 a 970 metri | Tempo di salita: da 1.15 a 3 ore | Tempo di discesa: da 0.45 a 2 ore | Difficoltà: E
- Itinerario segnato (bianco-rosso) | Da maggio a ottobre
- Mappa dell'itinerario

Itinerario n° 57: Da Casale San Nicola all'Eremo e al rifugio San Nicola
- Dislivello: 800 metri | Tempo di salita: 2.15 ore | Tempo di discesa: 1.30 ore | Difficoltà: E
- Itinerario segnato (bianco-rosso)
- Mappa dell'itinerario

Itinerario n° 58: Da Casale San Nicola a San Pietro
- Dislivello: in salita 280 metri | Dislivello: in discesa 380 metri | Tempo complessivo: da 4.15 a 4.45 ore | Difficoltà: E
- Itinerario segnato (bianco-rosso) | Da aprile a novembre
- Mappa dell'itinerario

Itinerario n° 59: Dal piano del fiume all'Eremo di Santa Colomba
- Dislivello: da 380 a 400 metri | Tempo di salita: da 1 a 1.30 ore | Tempo di discesa: da 0.45 a 1 ora | Difficoltà: E
- Itinerario segnato (bianco-rosso) | Da maggio a novembre
- Mappa dell'itinerario

Itinerario n° 60: Dal lago di Pagliara al Castello di Pagliara
- Dislivello: 130 metri | Tempo complessivo: 1.15 ore | Difficoltà: E
- Itinerario parzialmente segnato (cartelli) | Tutto l'anno
- Mappa dell'itinerario

Itinerario n° 61: Da Castelli al fondo della Salsa
- Dislivello: 400 metri | Tempo di salita: 1.15 ore | Tempo di discesa: 0.45 ore | Difficoltà: E
- Itinerario segnato (bianco-rosso) | Da maggio a ottobre
- Mappa dell'itinerario


Distretto TERRE DELLA BARONIA

campo imperatore

Sopra: La Piana di Campo Imperatore innevata

Sotto: Il castello di Rocca Calascio

castello roccacalascio

“Campo Imperatore, potrebbe benissimo essere Tibet: ricorda la pianura sconfinata di Phari Dzong, a 4200 metri, sulla via tra l’India e Lhasa”. Le parole di Fosco Maraini, orientalista e alpinista fiorentino che visitò per la prima volta il Gran Sasso alla fine degli anni Trenta, introducono nel modo migliore alla vastità di Campo Imperatore, il più esteso altopiano dell’Appennino, che si allunga ai piedi delle vette più orientali del Gran Sasso.
Sul pianoro, indicato in passato come Campo Radduro o Campradore, hanno pascolato per secoli, in estate, centinaia di migliaia di pecore. E’ il valore di queste sconfinate distese erbose a spiegare perchÈ altri fiorentini famosi – la famiglia dei Medici, che basava la sua ricchezza sulla lavorazione della lana – abbiano acquisito nel 1579 terre e feudi al margine meridionale dell’altopiano. A Santo Stefano di Sessanio, uno dei più perfetti borghi medievali del Parco, lo stemma della Firenze medicea accoglie ancora oggi il visitatore.
Sono stati dei signori locali, i baroni di Carapelle Calvisio, a dare invece il nome al distretto del Parco che include Campo Imperatore e i brulli pendii che salgono verso l’altopiano dalla conca aquilana e dalla Piana di Navelli. Sorgono in questa zona, oltre a Santo Stefano di Sessanio, i recinti fortificati (“ricetti”) di Barisciano, Castel del Monte, Castelvecchio Calvisio e San Pio delle Camere.
Castel del Monte, porta dell’altopiano per chi arriva dalla Piana di Navelli, ospita alcune belle chiese e il “Circuito Culturale”, un museo diffuso dedicato alla storia e ai mestieri tradizionali. Calascio, che si affaccia sulla Piana di Navelli e il Sirente, conserva la parrocchiale di San Nicola e il convento di Santa Maria delle Grazie. A metà strada tra i due paesi, la Piana di San Marco separa il centro italico fortificato di Colle della Battaglia da un abitato medievale riportato alla luce da poco.
Simbolo di questo settore del Parco, oltre a Campo Imperatore, è però Rocca Calascio, uno dei castelli più fotografati d’Italia. Fondata intorno al Mille, appartenuta agli Acclozemora, ai Piccolomini e ai Medici ed è stata arricchita alla fine del Cinquecento con le quattro torri cilindriche che la rendono riconoscibile da decine di chilometri di distanza. Il borgo ai piedi del castello è in restauro. Lo sguardo, da qui, raggiunge il Corno Grande e la Majella.   
Spesso percorso anche a cavallo, in mountain-bike o sugli sci da fondo (gli anelli della parte orientale di Campo Imperatore sono tra i più spettacolari d’Italia), questo settore del Gran Sasso offre agli escursionisti itinerari di lunghezza e di impegno variabile, ma uniti dall’ambiente solenne e a volte francamente severo.
Che si scelgano le brevi passeggiate nel Vallone della Fornaca, verso i ruderi della grancia cistercense di Santa Maria in Monte o Rocca Calascio, oppure le ripide e faticose sgambate verso le rocciose e solitarie vette del Monte Camicia e del Monte Prena, i pascoli e le pietraie di Campradore offrono agli escursionisti un’atmosfera inconfondibile.


Itinerario n° 62: Da Barisciano al Piano delle Locce e a Santa Maria Carboni
- Dislivello: 570 metri | Tempo di andata: 3 ore | Tempo di ritorno: 2.45 ore | Difficoltà: E
- Itinerario segnato (bianco-rosso) | Da aprile a novembre
- Mappa dell'itinerario

Itinerario n° 63: Dal Lago Racollo a Santa Maria del Monte
- Dislivello: da 90 a 190 metri | Tempo complessivo: da 1.30 a 2 ore | Difficoltà: T
- Itinerario segnato (bianco-rosso) | Da maggio a ottobre
- Mappa dell'itinerario

Itinerario n° 64: L'anello di Santo Stefano di Sessanio, Calascio e Castelvecchio Calvisio
- Dislivello: 590 metri | Tempo complessivo: 3.30 ore | Difficoltà: E
- Itinerario segnato (bianco-rosso) | Da aprile a novembre
- Mappa dell'itinerario

Itinerario n° 65: Da Carapelle Calvisio al Santuario di San Pancrazio
- Dislivello: 250 metri | Tempo di andata: 1 ora | Tempo di ritorno: 1 ora | Difficoltà: T
- Itinerario parzialmente segnato (cartelli) | Da marzo a novembre
- Mappa dell'itinerario

Itinerario n° 66: Il Vallone della Fornaca e il "Masso Aragonese"
- Dislivello: 120 metri | Tempo complessivo: 1.30 ore | Difficoltà: E
- Itinerario parzialmente segnato (giallo-rosso) | Da maggio a ottobre
- Mappa dell'itinerario

Itinerario n° 67: Dal Vallone della Fornaca al Monte Prena
- Dislivello: 880 metri | Tempo di salita: 3 ore | Tempo di discesa: 2.15 ore | Difficoltà: E/EE
- Itinerario segnato (giallo-rosso) | Da giugno a ottobre
- Mappa dell'itinerario

Itinerario n° 68: Da Fonte Vetica al Monte Tremoggia
- Dislivello: 980 metri | Tempo di salita: 2.45 ore | Tempo di discesa: 1.30 ore | Difficoltà: E
- Itinerario segnato (bianco-rosso) | Da giugno a ottobre
- Mappa dell'itinerario

Itinerario n° 69: Dal rifugio Ricotta al Voltigno
- Dislivello: 400 metri | Tempo complessivo: 3.45 ore | Difficoltà: E
- Itinerario parzialmente segnato (bianco-rosso) | Da maggio a novembre
- Mappa dell'itinerario


Itinerario n° 70: Dal Piano San Marco al Colle della Battaglia
- Dislivello: 120 metri | Tempo complessivo: 2 ore | Difficoltà: T/E
- Itinerario non segnato | Da maggio a ottobre
- Mappa dell'itinerario



Distretto GRANDI ABBAZIE

Tra il Gran Sasso e la Majella, una forra battuta perennemente dal vento mette in comunicazione gli altipiani dell’Abruzzo interno con il litorale adriatico. Traversate dalle mulattiere degli Italici e poi dalla Via Tiburtina romana, le Gole di Popoli sono oggi percorse dalla ferrovia, dalla statale e dall’autostrada che collegano Roma e la costa tirrenica con Pescara.
Qui il Parco che tutela i Monti della Laga e il Gran Sasso confina con quello che protegge la Majella, la “montagna madre” della tradizione abruzzese. Alzando gli occhi verso il cielo, le rocce del Monte Picca e del Monte di Roccatagliata a nord ovest e quelle del Morrone a sud est segnalano che la natura selvaggia è vicina. Lasciandosi alle spalle le Gole, strade brevi ma tortuose portano a gioielli di natura come l’altopiano del Voltigno, circondato da fitte faggete, il canyon del Vallone d’Angri e la cascata del Vitello d’Oro.
Anche la storia è un richiamo importante per questi luoghi. Se la Majella, “il Libano di noi abruzzesi” di cui ha scritto Ignazio Silone, ospita gli straordinari eremi legati a Fra’ Pietro da Morrone, poi papa Celestino V, e ad altri uomini di fede, sul fondovalle e nel versante sud-orientale del Gran Sasso sorgono le più importanti abbazie dell’Abruzzo.
San Clemente a Casauria, la più famosa di tutte, emoziona il visitatore con gli eleganti bassorilievi dei tre portali e del portico, con la silenziosa eleganza dell’interno, con la ricchezza dell’ambone scolpito da frate Giacomo da Popoli e del candelabro per il cero pasquale ricavato nel Duecento da una colonna romana in granito. Fondata nell’871, l’abbazia fu devastata dai Saraceni nel 920 e dai Normanni nel 1076 e nel 1097, ed è stata ricostruita tra il 1176 e il 1182. Poco dopo vi fu redatto il Chronicon casauriense, un documento fondamentale per conoscere la storia dell’Europa medievale.
Occorre allontanarsi dal fondovalle per raggiungere la Badia di San Bartolomeo della Nora, fondata nel 962 e rifatta nei secoli XII e XIII, che conserva un severo portale architravato, un interno semplice e suggestivo e un bellissimo soffitto a mattonelle. Solo pochi ruderi circondati dai rovi, nei pressi di Villa Celiera, segnalano invece la presenza di Santa Maria Casanova, la prima abbazia cistercense dell’Abruzzo.
Agli escursionisti il versante pescarese del Gran Sasso offre itinerari molto diversi da loro, spesso piacevoli anche in primavera avanzata e in autunno, e non di rado torridi nel cuore dell’estate, che permettono di apprezzare ambienti di grande suggestione. Le grandi cime sono lontane da questi luoghi.
I richiami per chi cammina, in questa zona del massiccio, sono l’altopiano di pascoli del Voltigno, il selvaggio canyon del Vallone d’Angri, le bizzarre guglie dei Merletti e il selvaggio imbuto del Gravone, il canalone che incide il versante nord-orientale del Monte Camicia. L’area faunistica in territorio di Rigopiano consente di avvistare senza alcuna difficoltà i camosci, reintrodotti in questa parte del massiccio nel 1992.

fiume tavo valle angri farindola

Sopra: Il fiume Tavo nella valle d'Angri a Farindola

Sotto: Il Monte Camicia da Farindola, nei pressi dell'Oasi del Camoscio

oasi del camoscio farindola


Itinerario n° 71: L'area faunistica del camoscio e la cascata del Vitello d'Oro
- Tempo complessivo: da 0.30 a 2.45 ore | Difficoltà: T/E
- Itinerario non segnato | Tutto l'anno
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Itinerario n° 72: Dal Mortaio d'Angri al Vallone d'Angri
- Dislivello: da 770 a 800 metri | Tempo di salita: da 3.30 a 4 ore | Tempo di discesa: da 3 a 3.30 ore | Difficoltà: E/EE
- Itinerario segnato (giallo-rosso, n° 21) | Da aprile a novembre
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Itinerario n° 73: Da Campo Imperatore al Vallone d'Angri
- Dislivello: da 770 a 800 metri | Tempo di salita: da 3.15 a 3.45 ore | Tempo di discesa: da 2.45 a 3.15 ore | Difficoltà: E/EE
- Itinerario segnato (bianco-rosso) | Da maggio a ottobre
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Itinerario n° 74: I merletti di Villa Celiera e la Cima delle Scalate
- Dislivello: 200 metri | Tempo complessivo: 1.30 ore | Difficoltà: E
- Itinerario parzialmente segnato (bianco-rosso) | Da maggio a novembre
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Itinerario n° 75: Sul Piano del Voltigno
- Dislivello: 150 metri | Tempo complessivo: 2.15 ore | Difficoltà: T/E
- Itinerario parzialmente segnato | Da maggio a novembre
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Itinerario n° 76: Da Corvara al Colle Rotondo
- Dislivello: 360 metri | Tempo di salita: 1.15 ore | Tempo di discesa: 1 ora | Difficoltà: E
- Itinerario non segnato | Tutto l'anno
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Distretto VALLE DEL TIRINO

Le acque del versante meridionale del Gran Sasso tornano alla luce in due delle sorgenti più belle e copiose dell’Abruzzo. Il Tirino, tra i fiumi più limpidi e suggestivi dell’Appennino, nasce dalle spettacolari risorgive di Capo d’Acqua e Presciano, e si dirige a sud est affiancato da vasti canneti e da alberi rari come il salice cinerino.
Non occorre andare cosÏ vicino all’acqua, però, per scoprire il fascino di questo settore del Parco. L’arida conca di Ofena, tradizionalmente indicata come “il forno degli Abruzzi” ospita da anni dei vigneti pregiati. La statale che scende da Navelli a Popoli attraversa la solenne pianura dove nel 1934 è stato ritrovata la statua del Guerriero di Capestrano, simbolo dell’Abruzzo antico e dell’intero mondo italico, oggi esposta nel Museo Archeologico Nazionale di Chieti.
Sorveglia la piana il centro storico di Capestrano, dove spiccano il turrito Castello che è appartenuto ai Piccolomini e ai Medici e il convento e la chiesa di San Giovanni da Capestrano, del tardo Quattrocento. Le pareti calcaree del Monte di Roccatagliata dominano Bussi sul Tirino, centro industriale che conserva un integro borgo medievale. A pochi metri dalla statale che collega la conca aquilana a Popoli sono i ruderi della chiesa di Santa Maria di Catignano, costruita poco dopo il Mille come parte di un’abbazia benedettina e i cui affreschi sono conservati al Museo Nazionale de L’Aquila.
Il monumento più importante di questo settore del Parco, però, è la chiesa di San Pietro ad Oratorium, l’unico edificio arrivato fino ai nostri giorni dell’abbazia fondata nel 752 dal re longobardo Desiderio, che conserva un bel portale romanico e degli importanti affreschi del XII secolo.
Tradizionalmente poco frequentata dagli escursionisti, la zona è ben nota ad altri amici della natura. Gli appassionati di canoa si danno spesso appuntamento sulle acque limpide del Tirino. Chi preferisce il birdwatching può osservare la gallinella d’acqua, il porciglione e il martin pescatore, tutte specie nidificanti che si possono osservare tutto l’anno, e i tuffetti, le folaghe, le anatre e gli aironi che sostano accanto al Tirino solamente d’inverno.
Il valico di Forca di Penne, sorvegliato da un severo torrione medievale, offre una comoda via di comunicazione tra l’Abruzzo aquilano e le colline di Pescara, e permette quindi al birdwatcher di osservare numerose specie di migratori. Le strade sterrate che corrono accanto al fiume si prestano a itinerari in bicicletta o a cavallo.
Anche chi ama camminare, però, può trovare itinerari interessanti in questo distretto del Parco. Dall’ampia sella di Forca di Penne, che merita un’esplorazione a piedi, inizia il ripido sentiero nel fitto bosco che sale alla vetta del Monte Picca, una delle cime meno note e più sorprendenti del Gran Sasso. Itinerari più comodi sono possibili accanto al Tirino, tra i vigneti e le storiche pagliare di Ofena o tra quest’ultima e Villa Santa Lucia degli Abruzzi. Anche le basse quote del Parco offrono itinerari e sorprese.

lungo le anse del fiume tirino

Sopra: Lungo le anse del Fiume Tirino nei pressi di Bussi sul Tirino

Sotto: Veduta di Capestrano

capestrano gran sasso

Itinerario n° 77: Da Ofena a Garrufo e a Villa Santa Lucia
- Dislivello: 280 metri | Tempo di salita: 1 ora | Tempo di discesa: 0.45 ore | Difficoltà: T
- Itinerario non segnato | Tutto l'anno
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Itinerario n° 78: Da Ofena al Piano e alle Pagliare di Ofena
- Dislivello: 160 metri | Tempo complessivo: da 2.30 a 3 ore | Difficoltà: T
- Itinerario non segnato | Tutto l'anno
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Itinerario n° 79: Da Forca di Penne al Monte Picca
- Dislivello: 500 metri | Tempo di salita: da 1.30 a 1.45 ore | Tempo di discesa: da 1 a 1.15 ore | Difficoltà: E
- Itinerario non segnato | Da aprile a novembre
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Itinerario n° 80: Lungo le anse del Tirino
- Dislivello: 30 metri | Tempo complessivo: 2 ore | Difficoltà: T
- Itinerario non segnato | Tutto l'anno
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